Articolo del Dott. Forestale Massimiliano Lenzi
L’ispezione
delle strutture lignee è
finalizzata alla conoscenza dettagliata del loro stato di
conservazione ed è la fase preliminare per il loro recupero.
Attualmente le strutture lignee esistenti sono principalmente
riscontrabili nelle coperture e nei solai di palazzi
storici, edifici di culto, teatri, abitazioni private, edifici
rurali, ecc.. Queste strutture,
diffuse in Italia con un’ampia tipologia, sono spesso presenti sin dall'origine dell’edificio, talvolta con un elevato valore
storico, artistico e tecnico e pertanto meritevoli di essere
conservate.
Copertura
costituita da capriata, travi di colmo e falsi puntoni
|
Nel corso dei vari decenni, le membrature che
le compongono sono state interessate dall'azione del degrado
strutturale e del degrado
biologico che può aver alterato
in modo consistente le loro proprietà fisico-meccaniche, a scapito
della sicurezza della struttura stessa e soprattutto di coloro che la
utilizzano quotidianamente.
Un’accurata
ispezione è quindi fondamentale per la loro verifica
statica e l’eventuale
progettazione degli interventi di
restauro o consolidamento
permettendo, oltretutto, una riduzione dei costi e dei tempi di
lavoro a seguito di interventi mirati.
Attualmente
per la realizzazione di strutture lignee si è ampiamente diffuso
l’utilizzo del legno
lamellare. Queste
strutture tuttavia, non sono esenti dalle alterazioni precedentemente
citate a causa, in genere, di carenze nella progettazione, nell'esecuzione e/o da mancata manutenzione dell’opera.
Analogamente alle strutture in legno massiccio, una loro ispezione
consente la localizzazione di situazioni a rischio che, puntualmente
risanate, permettono la completa riabilitazione della struttura
stessa.
Nell'ambito delle strutture lignee le norme alle quali il progettista deve far
riferimento sono principalmente due:
-
la norma UNI 11119:2004 “Beni culturali. Manufatti lignei. Strutture portanti degli edifici – Ispezione in situ per la diagnosi degli elementi in opera.”
-
la norma UNI 11138:2004 “Beni culturali. Manufatti lignei. Strutture portanti degli edifici – Criteri per la valutazione preventiva, la progettazione e l’esecuzione di interventi.”
In
particolare, la norma UNI 11119 definisce una metodologia per
valutare lo stato di conservazione degli elementi lignei facenti
parte di strutture portanti di edifici compresi nell'ambito dei
beni culturali. La norma può comunque essere utilizzata per
qualsiasi tipo di struttura lignea oggetto di verifica.
L’ispezione
prevede un esame visivo e un’indagine strumentale su ogni elemento
ligneo, con lo scopo di determinare la sua integrità e le sue
prestazioni. Per consentire l’esame visivo è necessario che la
struttura sia accessibile, che le superfici del legno siano pulite e
non ricoperte da polvere, sporcizia o quant'altro, infine che
l’ambiente sia sufficientemente illuminato per intensità e
qualità. L’indagine strumentale può essere eseguita mediante
l’utilizzo di attrezzature semplici come ad esempio il martello, la
cui risposta sonora derivante dalla percussione dell’elemento
permette di individuare eventuali anomalie (carie, cavità,
cipollature, ecc.) e il cacciavite, la cui infissione nella
superficie legnosa permette una valutazione del degrado superficiale
o mediante attrezzature più sofisticate come il trapano strumentato
per la valutazione del degrado interno. Quest’ultimo permette di
rilevare la resistenza che il materiale legno oppone alla
penetrazione di una punta (40 cm di lunghezza) che avanza con
velocità di avanzamento e di rotazione costanti; le dimensioni
esigue della punta (3 mm di diametro) non provocano danni strutturali
ed estetici all'elemento. La risposta che si ottiene è un grafico,
in cui sulle ascisse viene riportata la profondità espressa in
centimetri e sulle ordinate la resistenza del legno mediante un’unità
di misura arbitraria. Il numero delle prove non è definibile a
priori in quanto determinato dalla dimensione dell’elemento, dalla
sua accessibilità, dall'entità presunta del degrado e da
ulteriori problematiche presenti. Nel caso degli appoggi su muro,
l’indagine strumentale permette di ispezionare un tratto interno di
circa 30 cm.
L’esame
visivo e l’indagine strumentale permettono di rilevate le seguenti
informazioni: specie
legnosa, umidità, geometria, categoria, degrado biologico, degrado
meccanico ed efficienza dei collegamenti.
L’identificazione
della specie legnosa viene
eseguita, in riferimento alla norma UNI 11118:2004 “Beni
Culturali. Manufatti lignei. Criteri per l’identificazione delle
specie legnose”, mediante un
esame macroscopico dell’elemento e, qualora non risultasse
sufficiente, un esame microscopico su un campione prelevato. E’
sufficiente prelevare un campione per elemento ligneo di dimensioni
anche molto piccole tali da non recare alcun tipo di danno all'elemento stesso. Tuttavia è consigliabile prelevarlo in zone
di minor impatto visibile, ma soprattutto in zone non degradate
affinché sia possibile l’osservazione al microscopio.
L’umidità
viene stimata, in riferimento alla norma UNI 11204:2007 “Beni
Culturali. Manufatti lignei. Determinazione dell’umidità”,
mediante il metodo elettrico con
strumenti a conducibilità, a capacità o a dissipazione. Sono metodi
facilmente applicabili su elementi in opera e permettono di avere una
risposta immediata. I misuratori a conducibilità (igrometri
elettrici con elettrodi isolati) permettono di avere misure puntuali
e sono quindi in grado di rilevare gradienti trasversali e
longitudinali attraverso più punti di misurazione; tuttavia sono
parzialmente distruttivi a causa dei fori lasciati nel legno dagli
elettrodi. I misuratori a capacità e a dissipazione non arrecano
alcun tipo di danno in quanto vengono semplicemente appoggiati o
avvicinati alla superficie del legno. Essendo però concepiti per la
stima dell’umidità di segati durante il processo di essiccazione,
non si prestano a situazioni, come può accadere nel legno in opera,
nelle quali siano presenti gradienti di umidità inversi/trasversali
o sacche di umidità localizzate.
La
geometria viene rilevata sul
sistema strutturale, sulle unità strutturali e su ciascun elemento
ligneo; in quest’ultimo caso si rilevano le dimensioni (sezione e
lunghezza), eventuali deformazioni e particolarità di accrescimento
(biforcazioni, sciabolature, posizione del midollo, ecc.). Oggetto di
caratterizzazione geometrica sono anche i collegamenti legno-legno e
legno-metallo.
Rilievo
geometrico della sezione del puntone
|
La
categoria viene attribuita
mediante una classificazione a vista che consiste nella misurazione
di difetti, la cui presenza determina un peggioramento delle
proprietà meccaniche del legno. Tali difetti sono, secondo la norma,
gli smussi, i nodi (singoli o disposti in gruppo), la deviazione di
fibratura, la presenza di lesioni varie, le cipollature, i cretti da
gelo e la presenza di fessurazioni da ritiro anomale. Per quanto
riguarda gli smussi è opportuno fare la seguente considerazione.
Nelle strutture antiche, dove gli elementi venivano talvolta
squadrati grossolanamente ottenendo sezioni con ampi smussi, può
accadere che molti elementi siano giudicati non idonei; questo
comporterebbe una penalizzazione fin troppo eccessiva. In tal caso è
consigliabile non considerare lo smusso ai fini della
classificazione, ma predisporre un rilievo geometrico accurato della
sezione con il quale il progettista potrà eseguire le verifiche
opportune.
Tabella
di classificazione Norma UNI 11119:2004
|
Ciascun
elemento viene classificato considerandolo nella sua lunghezza
complessiva o dividendolo in porzioni definite a seconda della sua
funzione strutturale e quindi delle sollecitazioni a cui è
sottoposto. Attribuita la categoria è possibile risalire alle
tensioni ammissibili e da queste ai valori caratteristici
applicabili in fase di verifica.
Il
degrado biologico viene
rilevato con l’ausilio di attrezzature semplici o sofisticate (vedi
indagine strumentale). Quando si parla di degrado biologico si fa
riferimento principalmente a un degrado causato da insetti xilofagi,
appartenenti all’ordine dei Coleotteri, in particolar modo alla
famiglia degli Anobidi e dei Cerambicidi e da funghi della carie
appartenenti ai gruppi dei Basidiomiceti (carie bruna e bianca) e in
secondo luogo, degli Ascomiceti e Deuteromiceti (carie soffice). La
valutazione di tale degrado comprende,
oltre alla sua entità, anche la sua localizzazione in riferimento
alla lunghezza e alla sezione dell’elemento. Il legno è soggetto
anche a un degrado abiotico dovuto ad agenti atmosferici, fattori
chimici e fisici che tuttavia sono di minor importanza rispetto agli
agenti biologici, in quanto arrecano danni minori e in tempi assai
più lunghi.
Degrado
da carie in appoggio di capriata
|
La
valutazione del degrado meccanico
consiste nel rilevare dissesti sull'intero sistema strutturale,
sulle sue unità strutturali (avvallamenti, perdite di complanarità
e verticalità, ecc.) e su ciascun elemento ligneo (rotture, lesioni,
deformazioni, scorrimenti, rotazioni, ecc.).
Rottura
a flessione su trave di solaio in pioppo
|
La valutazione dell’efficienza dei
collegamenti consiste nel
rilevare lo stato di conservazione del legno e/o delle parti
metalliche e lo stato tensionale del collegamento stesso, facendo
attenzione alla presenza di rotture, sconnessioni, disassamenti,
difettosità geometriche, usura, ecc..
Tutte
le anomalie rilevate che portano a sostanziali variazioni della
resistenza e della rigidezza dell’elemento, andranno a costituire
la sezione critica
rappresentativa dell’elemento o di una sua porzione. La sezione
efficace, ottenuta
decurtando dalla sezione nominale dell’elemento la sezione critica,
sarà quella utilizzabile per le verifiche di idoneità statica che
permetteranno al progettista di capire se intervenire e dove/come
intervenire.
Elaborato
grafico relativo all'ispezione di una capriata
|
In
alternativa alla modalità d’indagine analizzata precedentemente
che permette di ottenere informazioni dettagliate sulla struttura
lignea, è possibile attuare un’indagine semplificata che si
attiene alla norma UNI 11119, ma che, grazie alla sua particolarità,
permette di ispezionare grandi coperture e strutture lignee in
generale, in tempi ridotti. La metodologia di tale indagine, oltre a
caratterizzare globalmente la struttura, permette di individuare
situazioni critiche le quali possono essere risolte rapidamente con
interventi mirati rendendo così l’edificio nuovamente sicuro e
fruibile.
Gli
elementi lignei facilmente accessibili vengono ispezionati attraverso
un esame visivo e strumentale eseguito con attrezzature semplici; in
particolare vengono rilevati la geometria, la specie legnosa, la
qualità meccanica oltre ad una valutazione qualitativa del degrado
biologico e meccanico.
Gli
elementi non accessibili vengono invece ispezionati a distanza e su
questi si segnalano tutte quelle manifestazioni esteriori che possono
essere ricondotte alla presenza di degrado biologico e/o meccanico e
che innescano nell'elemento uno stato di sofferenza tale da
giudicarlo staticamente non affidabile.
Infine
viene dato un giudizio globale sui collegamenti legno-legno e sulla
ferramenta.
In
seguito, mediante una successiva indagine strumentale eseguita sugli
elementi nei quali sono state individuate particolari anomalie
giudicate rilevanti, si accerta con precisione il loro stato di
conservazione.
In
definitiva l’ispezione delle strutture lignee, alla quale spesso
non viene data l’importanza e l’attenzione che merita, è un
valido strumento che affianca il progettista nelle verifiche e negli
eventuali interventi di ripristino o miglioramento del complesso
strutturale.
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