Dopo aver parlato di come progettare una nuova apertura in parete portante in questo articolo diviso in tre parti oggi vi riporto il video di un webinar, una chiacchierata fatta in collaborazione con Lavori Pubblici, il Comitato Professioni Tecniche e Ingegneria delle Strutture.
In questa chiacchierata ho cercato di ripercorrere tutto l'iter progettuale e parlare della fondamentale cura nella cantierizzazione di questo intervento.
Ing. Braian Ietto
Ing. Braian Ietto
Buongiorno, ho scoperto da poco questo video proprio grazie al video sulle cerchiature e mi devo complimentare per la qualità dei contenuti. Ho una domanda proprio sull'argomento del video. Immaginiamo di avere una parete fatta da due maschi di 30 cm di spessore lunghi entrambi (in pianta) 1 m. Immaginoamo che questi due maschi, sui rispettivi lati, vadano ad inserirsi su pareti strutturali di 1 m di spessore. In pratica avrei una parete di 35 cm di spessore (composta da due maschi) compresa tra due pareti ortogonali di 1 m di spessore. In pianta sarebbe una specie di H.
RispondiEliminaQuando calcolo la rigidezza dei due maschi che compongono la parete di 35 cm di spessore qual è la lunghezza che devo considerare? Se considero la parte emergente dal muro ortogonale ho 1 m per parte. Se considero questa misura comprensiva dello spessore del muro ortogonale questa musura diventa di 2m. I due modelli portano ovviamente a risultati molto diversi.
In sintesi: è corretto misurare la lunghezza del maschio in pianta andando ad includere l'intero spessore del muro ortogonale anche se questo è molto più spesso del maschio stesso?
Io avrei anche pensato ad una soluzione intermedia in cui vado ad includere una porzione dello spessore del muro ortogonale di lunghezza paragonabile allo spessore del maschio (quindi nel caso illustrato aggiungerei 35 cm per parte).
E' facile calcolare quale soluzione è la più cautelativa, ma non mi è chiaro quale è la più coretta.
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