Prefazione a cura dell'Ing. Braian
Ietto
Volendo ampliare
sempre di più i contributi di Ingegneria e dintorni per i
progettisti inauguriamo con questo articolo a cura di Edoardo Penza una collaborazione con I-draulica.it.
Più volte mi son trovato, in ristrutturazioni con solai in legno e bassi spessori disponibili per gli impianti a valutare la possibilità o meno di poter istallare riscaldamento con impianti a pavimento radiante. In questo articolo vedremo i pannelli radiandi a secco che permettono l'istallazione di impianti a pavimenti anche in quei casi, tipici delle ristrutturazioni, dove abbiamo a disposizione spessori limitati e dobbiamo contenere al minimo i pesi aggiuntivi.
L'impianto radiante a secco
a cura di Edoardo Penza
Oggi gentilissimi lettori, voglio
parlarvi di una soluzione per la realizzazione di riscaldamento a pavimento nelle abitazioni
con pochi cm di spessore a disposizione per la posa degli impianti. Grazie all'evoluzione di un
mercato sempre più maturo e consapevole, infatti, oggi i sistemi
radianti vengono richiesti non solo più per le nuove costruzioni, ma
anche sempre più frequentemente nelle ristrutturazioni, dove
normalmente non vi è un altezza tale da poter utilizzare un sistema
standard di riscaldamento a pavimento. Per far fronte a questa
problematica, molti sistemisti e molte aziende stanno proponendo sul
mercato sistemi sempre più evoluti e congeniali alle situazioni di
piano pavimento con altezza scarsa.
Oggi, analizzeremo il sistema più
diffuso e utilizzato, ovvero il sistema “a secco”.
Il sistema radiante normalmente
definito “a secco” prevede l’utilizzo di materiali differenti
rispetto ai sistemi tradizionali; infatti
ad esempio, tale sistema, non
prevede massetto al di sopra dell’impianto.
Esso
è costituito da un pannello
in polistirene con altezza che va generalmente da 20 a 30 mm preformato
e presagomato in maniera tale da poter alloggiare bandelle
di lamiera che
servono a contenere il tubo di diametro
12/14 mm.
Le speciali
lamelle di diffusione in acciaio zincato
sono realizzate con regolari punti di rottura, per agevolare
l'installazione e trasmettere la temperatura a due lamiere
sovrapposte ed incollate che garantiscono l'appoggio del pavimento
e diffondono
lo scambio termico in maniera omogenea.
I vantaggi dal punto di vista termico
Il
grande vantaggio di questo sistema, oltre al fatto di poter
installare il riscaldamento a pavimento anche dove non vi siano le
altezze standard, è quello di permettere temperature di mandata
decisamente inferiori rispetto al riscaldamento radiante tradizionale
(25/28 °C) accorciando notevolmente l’inerzia termica
dell’impianto e permettendo all'abitazione di arrivare in temperatura più rapidamente che con il sistema tradizionale.
I vantaggi dal punto di vista strutturale
Per quanto riguarda le altezze necessarie il pacchetto impianto radiante a secco necessita di circa 2/4 cm su cui si potrà posare il pavimento a colla contro i 5/10 cm più pavimento di un impianto radiante tradizionale.
esploso
di un pavimento radiante con impianto “a secco” completo di tutte
le componentistiche necessarie.
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Come si può notare, le differenze
da un impianto tradizionale sono molteplici, dall’utilizzo di un
pannello alluminato alla posa di un foglio di polietilene fra
pannelli e lamiere, insomma un sistema radiante specifico e unico per
tutte quelle casistiche che presentano piani pavimento molto bassi.
A disposizione per tutte le domande
che vorrete farmi, preciso che questa è solo una piccola
introduzione ai sistemi radianti a “secco”, ogni domanda a
chiarimento è ben accetta e verrà elaborata con un team qualificato
di esperti nel settore radiante con cui ho da poco stretto
collaborazione.
a cura di Penza Edoardo
complimenti Braian, bell'articolo come sempre....
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